Al presidio milanese organizzato presso la Regione Lombardia durante lo sciopero nazionale dei lavoratori della sanità privata e delle RSA, la parola “vergogna” è risuonata più volte. Oltre 200mila lavoratori del settore sono senza contratto da 6, 12 o addirittura 14 anni. Mentre i salari restano fermi, questi professionisti hanno affrontato la pandemia e l’inflazione, venendo inizialmente chiamati “eroi” per poi essere dimenticati.
I lavoratori chiedono rispetto per il loro sacrificio e una rapida soluzione contrattuale. Durante l’emergenza sanitaria, i lavoratori del settore hanno dato tutto, ma ora si trovano a fare i conti con stipendi insufficienti e condizioni di lavoro sempre più gravose. Questo sciopero rappresenta un grido d’allarme e una richiesta di attenzione da parte delle istituzioni, affinché i diritti dei lavoratori vengano finalmente riconosciuti.
UIL Brescia si unisce al coro di protesta, schierandosi al fianco di questi lavoratori, sottolineando l’urgenza di aprire un confronto serio con le controparti per sbloccare le trattative e ridare dignità a un settore essenziale per la nostra società.